La Tradizione nella preghiera
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SINTESI CATECHISMO della CHIESA CATTOLICA
PARTE QUARTA "LA PREGHIERA CRISTIANA".
SCHEDA 4_2 = LA TRADIZIONE NELLA PREGHIERA
Premessa: è una delle forme di crescita nella tradizione della fede.
Sorgenti della preghiera: nello Spirito Santo attingiamo a Cristo, attraverso
1. Parola, in quanto la Chiesa esorta con insistenza i fedeli alla lettura delle Sacre Scritture, però nella preghiera;
2. Liturgia (i Padri paragonano il cuore a un altare);
3. Virtù teologali, perché nella preghiera si entra per la porta stretta che è la fede, lo Spirito ci educa a pregare nella speranza e l’amore è la sorgente della preghiera, tocca il suo culmine;
4. Oggi, nelle vicende di ogni giorno, ci viene dato lo Spirito perché sgorghi la preghiera. È cosa buona e giusta pregare perché l’avvento del Regno di giustizia e di pace influenzi il cammino della storia, ma è altrettanto importante “impastare” mediante la preghiera le umili situazioni quotidiane.
Cammino storico della preghiera: per la preghiera cristiana non c’è altra via che Cristo. La preghiera della Chiesa ci insegna a pregare il Signore Gesù. Alcuni salmi e il Nuovo Testamento imprimono nei nostri cuori invocazioni quali Figlio di Dio, Verbo di Dio, Signore, Salvatore, … ma il nome che comprende tutto quello che il Figlio di Dio riceve è Gesù, “Dio salva”. Il nome di Gesù contiene tutto: Dio e l’uomo e l’intera economia della salvezza.
Ogni volta che incominciamo a pregare, è lo Spirito Santo che ci attira sul cammino della preghiera. Lo Spirito Santo è il maestro interiore della preghiera cristiana.
Dalla singolare cooperazione di Maria all’azione dello Spirito Santo che le Chiese hanno sviluppato la preghiera alla Santa Madre di Dio. Negli innumerevoli inni e antifone si alternano di solito due movimenti: l’uno magnifica il Signore, l’altro affida alla Madre del Signore le suppliche e le lodi dei figli di Dio. Maria è l’orante perfetta, figura della Chiesa. Possiamo pregare con lei e pregarla.
Guide per la preghiera: nella comunione dei santi si sono sviluppate, lungo la storia, diverse spiritualità. Una spiritualità testimonia l’inculturazione della fede in un contesto umano.
Servitori della preghiera: la famiglia cristiana è il primo luogo dell’educazione alla preghiera; i ministri ordinati sono anch’essi responsabili della formazione alla preghiera dei fratelli in Cristo; numerosi religiosi hanno dedicato l’intera vita alla preghiera; la catechesi mira a che la Parola di Dio si meditata nella preghiera personale; i gruppi di preghiera sono uno dei segni e degli stimoli al rinnovamento della preghiera nella Chiesa; lo Spirito Santo, infine, da’ ad alcuni fedeli doni di saggezza in vista di quel bene comune che è la preghiera: tali doni si evidenziano nella direzione spirituale.
Luoghi favorevoli alla preghiera: la chiesa, casa di Dio, è il luogo proprio della preghiera liturgica per la comunità parrocchiale. È anche luogo privilegiato dell’adorazione del Santissimo Sacramento. Per la preghiera personale si può ricorrere al segreto dinanzi al Padre, come ricorda il Vangelo di Matteo.
La vita di preghiera: la Tradizione della Chiesa propone ai fedeli ritmi di preghiera per la vita quotidiana, da quelle per i pasti alla Liturgia delle Ore. Il Signore conduce ciascuno secondo le sue strade, ma la Tradizione ecclesiastica ha conservato tre grandi espressioni nella vita di preghiera: la p. vocale, la meditazione, la contemplazione.
Combattimento nella preghiera: la preghiera è anche una lotta, contro noi stessi e contro le astuzie del tentatore che fa si tutto per distogliere l’uomo dalla preghiera.
Obiezioni alla preghiera: nell’inconscio di molti cristiani, pregare è un’occupazione incompatibile con tutto ciò che hanno da fare. Coloro che cercano Dio mediante la preghiera si scoraggiano presto allorquando ignorano che la preghiera viene anche dallo Spirito Santo e non da loro. Dobbiamo anche opporci alla mentalità di questo mondo, come per la reazione contro l’attivismo che concepisce la preghiera come fuga dal mondo quand’essa invece non è estraniarsi dalla storia né divorziare dalla vita. Infine la nostra lotta deve affrontare ciò che sentiamo come insuccessi nella preghiera: scoraggiamento, delusione di non essere esauditi, ferita al nostro orgoglio.
Difficoltà nella preghiera: la prima è la distrazione, che rivela inconsciamente ciò a cui siamo attaccati. Questa umile presa di coscienza deve risvegliare il nostro amore preferenziale per lui, offrendogli il nostro cuore perché lo purifichi. Qui sta il nostro combattimento: nella scelta del padrone che vogliamo servire. La seconda è l’aridità, per cui il cuore diventa insensibile. La terza, la più nascosta, è la mancanza di fede. Talvolta ci rivolgiamo al Signore come all’ultimo rifugio: ma ci crediamo veramente? Una quarta tentazione è l’accidia, che ci può così riassumere: “lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Mt 26,41). È una forma di depressione dovuta al rilassamento nell’ascesi, come dicevano i Padri della Chiesa.
Confidenza filiale: può essere messa a dura prova nella tribolazione. Qui si pongono due interrogativi. Primo: perché ci lamentiamo nel non essere esauditi. Se noi chiediamo con un cuore diviso, adultero, Dio non ci può esaudire. Entriamo nel desiderio del suo Spirito e saremo esauditi. Secondo: in che modo la nostra preghiera è efficace? Se la nostra preghiera è risolutamente unita a quella di Gesù, nella fiducia e nell’audacia filiale, noi otteniamo tutto quello che chiediamo nel suo nome: ben più di questa o quella cosa, è lo stesso Spirito Santo che comprende tutti i doni.
Perseverare nell’amore: pregare è sempre possibile: il nostro tempo è nelle mani di Dio. Pregare è una necessità vitale: se non ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo, ricadiamo sotto la schiavitù del peccato. Infine, preghiera e vita cristiana sono inseparabili.
La preghiera dell’Ora di Gesù: quando giunge la sua Ora, Gesù prega il Padre. La sua preghiera, la più lunga trasmessa dal Vangelo, abbraccia tutta l’Economia della Salvezza, come anche la sua morte e la sua risurrezione. La preghiera dell’Ora rimane la sua preghiera. La Tradizione cristiana a ragione la definisce la “preghiera sacerdotale” di Gesù. Il nostro Sommo Sacerdote che prega per noi è anche colui che prega in noi e il Dio che ci esaudisce.
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Cari figli! In questo tempo, quando celebrate il giorno di tutti i Santi, chiedete la loro intercessione e preghiere, affinché nella comunione con loro, troviate la pace. I santi siano per voi intercessori ed esempi da imitare per vivere una vita santa. Io sono con voi ed intercedo presso Dio per ciascuno di voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. (Con approvazione ecclesiastica).
continua »"Cari figli! Per amore verso di voi, Dio mi ha inviato in mezzo a voi per amarvi ed esortarvi alla preghiera ed alla conversione, per la pace in voi, nelle vostre famiglie e nel mondo. Figlioli, non dimenticate che la vera pace viene soltanto, attraverso la preghiera, da Dio che è la vostra pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata." (Con approvazione ecclesiastica).
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