SINTESI CCC - SCHEDA 3_7
Il Sesto ComandamentoScarica il testo SINTESI CATECHISMO della CHIESA CATTOLICAPARTE TERZA "LA VITA IN CRISTO". SCHEDA 3_7 = IL SESTO COMAND AMENTO Premessa: La sessualità concerne particolarmente l'affettività, la capacità di amare e di procreare, e l'attitudine ad intrecciare rapporti di comunione con altri. La differenza e la complementarietà fisiche, morali e spirituali sono orientate ai beni del matrimonio e allo sviluppo della vita familiare. Gesù, nel Discorso della montagna, dà una interpretazione rigorosa del progetto di Dio: «Avete inteso che fu detto: "Non commettere adulterio"; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore» (Mt 5, 27 - 28). L'uomo non deve separare quello che Dio ha congiunto. La Tradizione della Chiesa ha considerato il sesto comandamento come inglobante l'insieme della sessualità umana. Vocazione alla castità: convogliare o dedicare tutta la propria sessualità nelle relazioni interpersonali. La castità richiede l’acquisizione del dominio di sé. Colui che vuole restare fedele alle promesse del suo battesimo avrà cura di valersi dei mezzi corrispondenti: la conoscenza si sé, la pratica di un’ascesi, l’esercizio delle virtù morali e la fedeltà alla preghiera. Il dominio di sé è un’opera di lungo respiro. Suppone un impegno ad ogni età della vita. Lo sforzo può essere maggiore in certi periodi, per esempio nell’infanzia e nell’adolescenza. La castità è una virtù morale. Essa è anche un dono di Dio, una grazia, un frutto dello Spirito, quindi va anche richiesta nella preghiera. La carità è la forma di tute le virtù. Sotto il suo influsso. La castità appare come una scuola del dono della persona. La virtù della castità si dispiega nell’amicizia. Indica al discepolo come seguire ed imitare colui che ci ha scelto come amici. La castità si esprime particolarmente nell’amicizia per il prossimo, che conduce alla comunione spirituale. Ogni battezzato è chiamato alla castità: possono esserci casi estremi, quali a morte di un caro o l’indisposizione di uno dei due partner. I fidanzati sono chiamati a vivere la castità nella continenza. Messi così alla prova, scopriranno il reciproco rispetto e si alleneranno alla fedeltà e alla speranza di riceversi l’un l’altro da Dio. La lussuria è il piacere sessuale ricercato per se stesso. Per masturbazione si deve intendere l’eccitazione volontaria degli organi genitali, al fine di trarne un piacere venereo. Al fine di formulare un equo giudizio sulla responsabilità morale, si terrà conto dell’immaturità affettiva, della forza delle abitudini contratte, dello stato d’angoscia o degli altri fattori psichici o sociali che possono attenuare, se non addirittura ridurre al minimo, la colpevolezza morale. La fornicazione è l’unione carnale tra un uomo e una donna liberi, al di fuori del matrimonio. La pornografia consiste nel sottrarre all’intimità dei partner gli atti sessuali per esibirli direttamente a terze persone. La prostituzione offende la dignità della persona che si prostituisce. Normalmente colpisce donne, ma anche uomini, bambini o adolescenti. Il darsi alla prostituzione è sempre gravemente peccaminoso, tuttavia l’imputabilità della colpa può essere attenuata dalla miseria, dal ricatto e dalla pressione sociale. Lo stupro indica l’entrata con forza, mediante violenza, nell’intimità sessuale di una persona. Ancora più grave è lo stupro commesso da parte di parenti stretti (incesto) o di educatori ai danni degli allievi che sono loro affidati. L’omosessualità designa le relazioni tra uomini e donne che provano un’attrattiva sessuale verso persone del medesimo sesso. Questa inclinazione costituisce per la maggior parte di loro una prova, per questo devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, mediante il sostegno di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono avvicinarsi alla perfezione cristiana. L’amore degli sposi: tra i battezzati, i legami del matrimonio sono santificati dal sacramento del matrimonio. Mediante l’unione degli sposi si realizza il duplice fine del matrimonio, il bene dei coniugi e al trasmissione della vita. L’amore coniugale dell’uomo e della donna è così posto sotto la duplice esigenza della fedeltà e della reciprocità. La coppia coniugale forma una intima comunione di vita e di amore, fondata dal Creatore e strutturata da leggi proprie, dall’irrevolcabiel concorso personale (GS 48). La fecondità è un dono La fecondità è un dono, un fine del matrimonio. Il figlio non viene ad aggiungersi dall'esterno: sboccia al cuore stesso del loro mutuo dono. Perciò la Chiesa, che «sta dalla parte della vita», «insegna che qualsiasi atto matrimoniale deve rimanere aperto alla trasmissione della vita». «Tale dottrina è fondata sulla connessione inscindibile tra il significato unitivo e il significato procreativo». Chiamati a donare la vita, propria missione, i coniugi sanno di essere cooperatori dell'amore di Dio, perciò adempiranno il loro dovere con umana e cristiana responsabilità». Per validi motivi gli sposi possono voler distanziare le nascite dei loro figli. Devono però verificare che il loro desiderio non sia frutto di egoismo, ma sia conforme alla giusta generosità di una paternità responsabile. La continenza periodica, il ricorso ai periodi infecondi sono conformi ai criteri oggettivi della moralità. Al contrario, è intrinsecamente cattiva «ogni azione che si proponga di impedire la procreazione». Le ricerche finalizzate a ridurre la sterilità umana sono da incoraggiare. Le tecniche che provocano una dissociazione dei genitori (dono di sperma o di ovocita, prestito dell'utero) sono gravemente disoneste. Praticate in seno alla coppia, tali tecniche (inseminazione e fecondazione artificiali omologhe) sono, forse, meno pregiudizievoli, ma rimangono moralmente inaccettabili. Dissociano l'atto sessuale dall'atto procreatore. Il figlio non è qualcosa di dovuto, ma un dono. Il figlio non può essere considerato come oggetto di proprietà. Il Vangelo mostra che la sterilità fisica non è un male assoluto. Gli sposi possono mostrare la loro generosità adottando bambini abbandonati oppure compiendo servizi significativi a favore del prossimo. L’adulterio: designa l’infedeltà coniugale. Cristo condanna l’adulterio, anche se consumato con semplice desiderio. L’adulterio è un’ingiustizia. Chi lo commette viene meno agli impegni assunti. Compromette il bene della generazione umana e dei figli, i quali hanno bisogno dell’unione stabile dei genitori. Il divorzio: Il Signore Gesù ha insistito sull'intenzione originaria del Creatore. Abolisce le tolleranze che erano state a poco a poco introdotte nella Legge antica. La separazione degli sposi può essere legittima in certi casi contemplati dal Diritto canonico. Il divorzio pretende di sciogliere il patto, offende l'Alleanza della salvezza. Genera gravi danni: per il coniuge, che si trova abbandonato; per i figli, traumatizzati dalla separazione dei genitori, e sovente contesi tra questi; per il suo effetto contagioso, che lo rende una vera piaga sociale. Può avvenire che uno dei coniugi sia vittima innocente del divorzio pronunciato dalla legge civile; questi allora non contravviene alla norma morale. La poligamia è in contrasto con la legge morale. Contraddice l’amore coniugale. L'incesto consiste in relazioni intime tra parenti o affini, corrompe le relazioni familiari e segna un regresso verso l'animalità. Si possono collegare all'incesto gli abusi sessuali commessi da adulti su fanciulli o adolescenti affidati alla loro custodia. In tal caso la colpa è, al tempo stesso, uno scandaloso attentato all'integrità fisica e morale dei giovanetti, i quali ne resteranno segnati per tutta la loro vita. Si ha una libera unione quando l'uomo e la donna rifiutano di dare una forma giuridica e pubblica a un legame che implica l'intimità sessuale. L'espressione abbraccia situazioni diverse: concubinato, rifiuto del matrimonio come tale, … Parecchi attualmente reclamano una specie di «diritto alla prova»: l'amore umano non ammette la «prova». Esige un dono totale e definitivo delle persone tra loro.