L'Unzione degli infermi
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SINTESI CATECHISMO della CHIESA CATTOLICA
PARTE SECONDA "L'ECONOMIA SACRAMENTALE".
SCHEDA 2_5 = L’UNZIONE DEGLI INFERMI
«Con la sacra unzione degli infermi e la preghiera dei presbiteri, tutta la Chiesa raccomanda gli ammalati al Signore sofferente e glorificato, perché alleggerisca le loro pene e li salvi.
La malattia nella vita umana: La malattia può condurre all'angoscia, talvolta persino alla disperazione e alla ribellione contro Dio. Ma essa può anche rendere la persona più matura.
Il malato di fronte a Dio: L'uomo dell'Antico Testamento vive la malattia di fronte a Dio. E' davanti a Dio che egli versa le sue lacrime sulla propria malattia. La malattia diventa cammino di conversione e il perdono di Dio dà inizio alla guarigione.
Cristo – medico: La compassione di Cristo verso i malati e le sue numerose guarigioni sono un chiaro segno che il regno di Dio è vicino. Spesso Gesù chiede ai malati di credere. Si serve di segni per guarire: saliva e imposizione delle mani, fango e abluzione. Commosso da tante sofferenze, Cristo non soltanto si lascia toccare dai malati, ma fa sue le loro miserie. Con la sua passione e la sua morte sulla Croce, Cristo ha dato un senso nuovo alla sofferenza: essa può ormai configurarci a lui e unirci alla sua passione redentrice.
Guarite gli infermi …: Lo Spirito Santo dona ad alcuni un carisma speciale di guarigione per manifestare la forza della grazia del Risorto. La Chiesa apostolica conosce tuttavia un rito specifico in favore degli infermi, attestato da san Giacomo: «Chi è malato, chiami a sé i presbiteri della Chiesa e preghino su di lui, dopo averlo unto con olio, nel nome del Signore. E la preghiera fatta con fede salverà il malato: il Signore lo rialzerà e, se ha commesso peccati, gli saranno perdonati» (Gc 5,14-15). La Tradizione ha riconosciuto in questo rito uno dei sette sacramenti della Chiesa[1].
Il sacramento: La Chiesa crede e professa che esiste, tra i sette sacramenti, uno destinato in modo speciale a confortare coloro che sono provati dalla malattia: Il sacramento dell'Unzione degli infermi viene conferito ai malati in grave pericolo, ungendoli sulla fronte e sulle mani con olio debitamente benedetto - olio di oliva o altro olio vegetale – dicendo una sola volta: «Per questa santa unzione e per la sua piissima misericordia ti aiuti il Signore con la grazia dello Spirito Santo, e liberandoti dai peccati, ti salvi e nella sua bontà ti sollevi».
Chi riceve e amministra il sacramento: L'Unzione degli infermi «non è il sacramento di coloro soltanto che sono in fin di vita. Perciò il tempo opportuno per riceverla si ha certamente già quando il fedele, per malattia o per vecchiaia, incomincia ad essere in pericolo di morte». Nel corso della stessa malattia il sacramento può essere ripetuto se si verifica un peggioramento. E' opportuno ricevere l'Unzione degli infermi prima di un intervento chirurgico rischioso. Soltanto i sacerdoti (vescovi e presbiteri) sono i ministri dell'Unzione degli infermi.
Come si celebra: è una celebrazione liturgica. La celebrazione può essere preceduto dal sacramento della Penitenza e seguito da quello dell’Eucaristia, in quanto l’eucaristia rappresenta il “viatico” per la vita eterna. Nella celebrazione, si impongono le mani pregando sui malati, poi l’unzione.
Effetti: dono particolare dello S. Santo: conforto, per portare la guarigione dell’anima e del corpo; unione alla passione di Cristo: la sofferenza diventa partecipe dell’opera redentrice di Cristo; grazia ecclesiale: la Chiesa, nella comunione dei santi, prega per il bene del malato. E l’infermo, a sua volta, per la grazia del sacramento, contribuisce alla santificazione della Chiesa; preparazione all’ultimo passaggio: completa le sante unzioni, dopo il battesimo e la confermazione … quest’ultima unzione offre alla fine della nostra esistenza una “protezione” per l’ultimo passaggio alla vita eterna.
Viatico: A coloro che stanno per lasciare questa vita, la Chiesa offre l'Eucaristia come viatico. E' seme di vita eterna e potenza di risurrezione, secondo le parole del Signore: «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno» (Gv 6,54). Come i sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell'Eucaristia costituiscono «i sacramenti dell'iniziazione cristiana», la Sacra Unzione e l'Eucaristia costituiscono i sacramenti che concludono il pellegrinaggio terreno.
[1] CCC 1510
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Cari figli! In quest’ anno di grazia vi invito alla conversione. Cari figli, mettete Dio al centro del vostro vivere ed i frutti saranno l’amore verso il prossimo e la gioia di testimoniare; la santità della vostra vita diventerà la testimonianza veritiera della fede. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. (Con approvazione ecclesiastica).
continua »Cari figli, oggi in questo giorno di grazia, in modo particolare vi invito a non vivere la vita tendendo verso gli obiettivi terreni e a non cercare la pace e la gioia nelle cose terrene perché in questo modo la vostra vita è avvolta dalle tenebre e non vedete il senso della vostra vita. Figlioli, aprite la porta del vostro cuore a Gesù, permettetegli di avvolgere tutta la vostra vita perché possiate iniziare a vivere nell’amore e nella misericordia di Dio. Figli miei soltanto con Gesù nei vostri cuori conoscerete il vero obiettivo della vostra vita e tenderete verso la salvezza eterna. Io vi benedico con la mia benedizione materna.(Con approvazione ecclesiastica).
continua »